CON LE PENSIONI NON SI FA CASSA…

Pubblicato il da Carmelo Garofalo

DI CARMELO GAROFALO

 

Con le pensioni non si fa cassa, avvertono i sindacati allertati da anticipazioni su provvedimenti che sarebbero inaccettabili. Ed hanno colpito nel segno, perché tutti i pensionati italiani concordano.

Se il Governo Monti dovesse varare le norme anticipate, la Cgil ed il Partito Comunista dovrebbero concedere la tessera d’onore al Presidente ed ai suoi Ministri, perché, sarebbero milioni i nuovi tesserati.

Ci auguriamo che si tratti di una delle tante bufale che anneriscono i media del terzo millennio.

Ma, allora, come battere cassa per risanare il debito pubblico ed onorare gli impegni con l’Europa? Piuttosto che bloccare la rivalutazione annuale delle pensioni, una decina di euro al mese ce ai pensionati servirebbero per pagare il bus per recarsi alle poste, per pagare il quotidiano pane che il fisco dolorosamente non risparmia, si può battere cassa richiamandosi alla crisi degli anni ’20-’30, quando il Capo del Governo del tempo un certo Benito Mussolini del quale “democraticamente”  è vietato riferire, rinunciò a tutto lo stipendio, a tutte le indennità e le prebende spettantegli come Deputato e come Presidente del Consiglio dei Ministri.

Ci ascolti Presidente Monti: la ricetta è semplice.

Lei, insigne economista e Maestro di Diritto, la conosce.

Non rinunziare, come Mussolini, ma ridurre del 50%  (ne rimarrebbero abbastanza per condurre una vita dignitosa) stipendi ed indennità varie e dei ministri e Vice Ministri, Sottosegretari, Senatori e Deputati, Consiglieri regionali e “deputati” siciliani, Presidenti ed amministratori di Enti locali, società partecipate, enti pubblici e dell’esercito di consulenti che potrebbero essere tutti revocati, sostituendoli con  i cervelli dei tanti funzionari.

Eliminare tute le spese riferite a contributi d’ogni specie e alla cosidetta pubblicità istituzionale, tutte spese manovrate con discutibili criteri discrezionali.

Si aumentino almeno del 20% stipendi e pensioni, per ridare parte del potere d’acquisto perduto in questi ultimi dieci anni e riavviare così i consumi, la produzione, la crescita.

È una proposta rozzamente presentata, ma il Governo “tecnico” di Monti è un’insieme di eminenze illustri del mondo accademico ed economico e sarà facile apprestare un piano organico che passerebbe ala storia come un miracolo di governo. Ci perdoni, Presidente Monti, ma noi guardiamo a Lei ed al suo Governo con stima e con fiducia, con speranza e da Lei attendono il risanamento etico, sociale, economico dell’Italia e la riappacificazione tra i fantini che cavalcano i cavalli dei palazzi della politica.

Ed è a Lei che guardano con fiduciosa speranza quanti vivono di stipendi e di pensioni che non sono della valenza degli stipendi e delle pensioni percepite dalla “casta” avida d ingorda.

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post