8 SETTEMBRE: L'ASSOCIAZIONE NAZIONALE ARMA DI CAVALLERIA NEL RICORDO DEI CADUTI IN ONORE DELLA PATRIA

DR. ANGELO PETRUNGARO
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Per iniziativa dell’Arma di Cavalleria, Sezione di Messina, Presidente il Gr. Uff. dr. Angelo Petrungaro, si è ricordato a Messina l'8 Settembre 1943 con una S. Messa in suffragio dei Caduti per l’Onore della Patria, celebrata dal Reverendo Andrea Buccheri nella chiesa Santuario del Carmine.Presenti autorità civili e militari fra cui il professore Salvatore Nascè, presidente della Federazione di Messina dell’U.N.C.R.S.I.
 
L’armistizio - comunicato dal maresciallo Badoglio l'8 Settembre alle ore 19,45 dopo la notizia data da Radio Algeri, da Radio Londra e dallo stesso Eisenhower - ­ in realtà era stato firmato il 3 Settembre a Cassibile dal Gen. Castellano in rappresentanza del Governo italiano e dal generale statunitense Walter Bedel Smith in rappresentanza degli Alleati, sotto la denominazione: "Short Military Armistice”.
 
Lo stesso giorno, mentre a Cassibile veniva posta la firma, Rahn - l’ambasciatore tedesco a Roma - incontrando nella capitale Badoglio e palesando la diffidenza di Hitler nei riguardi dell'atteggiamento dell'Italia, riceve come risposta rassicurante: "Sono il più vecchio Generale d’Italia, mi chiamo Badoglio, mi riesce incomprensibile la diffidenza di Hitler, vi do la mia parola d'onore che marceremo con voi fino in fondo, abbiate fiducia”. Anche il sovrano Vittorio Emanuele III, che era presente al colloquio, ribadendo la fedeltà dell’Italia verso l'alleato tedesco, così si esprime: "Dica al Fuhrer che l’Italia non capitolerà mai, è legata alla Germania per la vita e per la morte”.  Gli Anglo-americani hanno imposto all’Italia la resa senza condizioni - unconditioned surrender - in cui l'aggettivo unconditioned significava consegna delle tre Armi: Esercito, Marina, Aviazione - dopo avere occupato la Sicilia ed effettuato lo sbarco in Calabria, continuando a seminare morte in Italia.
 
Esempio ne sono i tre paracadutisti della “Nembo" che morirono il giorno stesso dell'armistizio allo Zilastro (Aspromonte), sostenendo un aspro combattimento contro i Canadesi dei reggimenti "Dortmund' e "Nuova Scozia ".
 
Conseguenze dell'atto ignominioso sono state: la partenza, o per meglio dire la fuga, il 9 Settembre alle 5 del mattino, della famiglia reale insieme con il Governo e lo Stato Maggiore al completo, lo sbando dell'Esercito italiano lasciato senza ordini; la consegna da parte della flotta italiana, ancora in piena efficienza, agli Inglesi nel porto di Malta. Immediatamente e dopo,  tanto fu lo sdegno e la delusione anche tra i militari, fra cui l'eroico sommergibilista atlantico comandante Fecia di Cossato che scrisse alla madre prima di suicidarsi il 27Agosto 1944: "Siamo stati indegnamente traditi e ci troviamo ad aver commesso un gesto ignobile”.
 
Lo stesso Eisenhower nel suo diario di guerra scrisse: "La resa dell’Italia fu uno sporco affare, tutte le nazioni elencano nella loro storia guerre vinte e guerre perse, ma l'Italia è la sola ad aver perduto questa guerra con disonore, salvato solo in parte dal sacrificio dei combattenti della R.S.I. "
 
La verità storica merita di essere conosciuta!
 
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